Ospedale Israelitico – Ortopedia – Chirurgia della Spalla

Intervista al Dott. Roberto Postacchini sulla cuffia dei rotatori

 

 

La cuffia dei rotatori è una struttura fondamentale per il funzionamento della spalla. E’ composta da quattro tendini e quattro muscoli che ricoprono l’articolazione scapolo-omerale. Gioca un ruolo cruciale nei movimenti del braccio, oltre che tenere stabile l’articolazione della spalla. Ma come intervenire in caso di lesione? Come si tratta una rottura della cuffia? A questi e altri quesiti ha risposto il Prof. Roberto Postacchini, Medico Chirurgo specializzato in Ortopedia e Traumatologia dell’Ospedale Israelitico

 

Che cosa è la cuffia dei rotatori e come può subire lesioni?

 

E’ la più frequente di tutte le rotture tendinee. La lesione si riscontra di solito in pazienti in età superiore a 50 anni. Le cause più frequenti sono: 1) un attrito acromio-omerale. Con il tempo, un continuo attrito tra la cuffia dei rotatori e l’arco coraco-acromiale porta prima ad una rottura dello strato superficiale della cuffia – rottura parziale – e poi ad una rottura completa – rottura a tutto spessore. 2) la riduzione della resistenza meccanica del tendine per fenomeni degenerativi del tessuto tendineo. Ciò può spiegare perché le rotture si verificano di solito in età media e senile. 3) i traumi nella regione della spalla, che possono causare la rottura o, più spesso, ampliarla e renderla sintomatica. La rottura può interessare uno o più tendini.

 

Come si effettua la diagnosi?

In alcuni casi, la rottura è asintomatica, anche se ampia. Di norma, tuttavia, essa causa dolore nella regione della spalla, soprattutto nei movimenti di elevazione o abduzione del braccio oltre che negli sforzi di questo. Molto spesso il dolore è anche o soprattutto notturno. La forza del braccio può essere normale o ridotta. In quest’ultimo caso i due estremi consistono in difficoltà a sollevare completamente il braccio al di sopra della testa o impossibilità a sollevarlo anche di pochi gradi. Le radiografie, con proiezioni particolari, consentono di valutare l’ampiezza dello spazio acromio-omerale, la cui ristrettezza può confermare un attrito acromio-omerale, in alcuni casi facendo sospettare una rottura della cuffia e in altri casi, quando la testa è molto risalita, dandone una certezza. Comunque, la RM è l’indagine che dimostra la presenza, oltre che la sede, le dimensioni e spesso le caratteristiche anatomiche della rottura.

 

Come si interviene in caso di rottura della cuffia dei rotatori?

Le piccole rotture asintomatiche a volte non necessitano di trattamenti. I pazienti con modesto e saltuario dolore senza deficit di forza possono essere trattati con anti-infiammatori e fisioterapia nei periodi di dolore. In quelli con dolore frequente o continuo è indicato un trattamento chirurgico, soprattutto se coesiste un deficit di forza. L’indicazione è assoluta nelle rotture massive anche se poco sintomatiche, poiché con il tempo la rottura può divenire irreparabile. Le rotture riparabili possono essere trattate in artroscopia. L’artroscopia oggi è il trattamento d’elezione. In artroscopia, si trazionano i margini tendinei fino a portarli alla normale inserzione ossea (trochite o trochine), dove vengono fissati mediante ancore munite di fili, infisse nell’osso. Nei soggetti molto anziani quando c’è una rottura irreparabile può essere invece applicata una protesi “inversa” della spalla.

Dott. Ruben  Spizzichino
Ufficio Stampa & Social Media