Ospedale Israelitico – Herpes Zoster, fuoco di Sant’Antonio
Intervista alla Dott.ssa Manuela Carrera sull’Herpes Zoster, fuoco di Sant’Antonio
Herpes zoster, cause e rimedi di un virus insidioso
In gergo medico si chiama Herpes zoster, ma in Italia la maggior parte delle persone lo conosce come «fuoco di Sant’Antonio», una malattia infettiva, che ha come bersaglio i nervi e la pelle ed è causata dalla riattivazione del virus della varicella. Il virus si nasconde nell’organismo e rimane in attesa, pronto a riemergere non appena ci sia un fattore esterno capace di risvegliarlo.
Per approfondire meglio la questione, ci siamo rivolti alla nostra Dott.ssa Manuela Carrera, specialista in Dermatologia e Venereologia dell’Ospedale Israelitico.
Cos’è l’herpes zoster?
L’Herpes Zoster non è altro che la riattivazione del virus della varicella. Quando da bambini o da adolescenti entriamo in contatto per la prima volta con il virus manifestiamo la varicella ed il nostro sistema immunitario si mobilita per combatterlo. Il VZV fa parte di un gruppo di virus detti herpesvirus, questi virus hanno la capacità di annidarsi nel sistema nervoso dopo la prima infezione, il virus abbandona la pelle e si trasferisce nelle cellule nervose dei gangli sensoriali dove rimane come addormentato, incapace di moltiplicarsi, per anni finché si risveglia e, approfittando di un temporaneo abbassamento delle nostre difese immunitarie, comincia a riprodursi provocando l’herpes zoster, meglio noto come fuoco di S. Antonio.
Quali sono i sintomi?
Nella maggior parte dei casi l’herpes zoster esordisce con una sensazione di intorpidimento, formicolio, bruciore e dolore in una zona ben circoscritta del corpo. Dopo qualche giorno, nella medesima zona, compaiono le manifestazioni cutanee con arrossamento e vescicole che ricordano quelle della varicella. Tali manifestazioni si distribuiscono in modo unilaterale lungo il decorso di una branca nervosa. Molto spesso la malattia compare sul torace lungo le coste, formando una sorta di mezza cintura, il termine Zoster deriva infatti dal greco e significa “cintura”. La malattia può comportare anche febbre, malessere generale, mal di testa.
Le vescicole evolvono in croste nell’arco di qualche giorno e si risolvono in 2-3 settimane mentre la sintomatologia dolorosa legata alla nevrite può durare per settimane o mesi. Il dolore nevralgico è variabile, da lieve ad intenso.
Come si cura?
La terapia antivirale (aciclovir, famciclovir, valaciclovir, etc) va iniziata entro 72 ore dall’esordio delle manifestazioni cutanee e protratta per 7-10 giorni a secondo del farmaco utilizzato.
La nevralgia post-erpetica viene trattata con integratori neurotrofici contenenti acido lipoico, acido linolenico, vitamine del gruppo B, e farmaci volti a ridurre il dolore come gli antidepressivi triciclici (nortriptilina) e gli antiepilettici (carbamazepina, gabapentina e pregabalin).