Presso l’Ospedale israelitico da oramai 5 anni si effettua questo nuovo tipo di intervento di varici con l’obiettivo di una tecnica mini-invasiva sicura, di semplice esecuzione, ben tollerata dai pazienti, eseguibile anche in regime di Day Hospital, in grado di fornire risultati almeno simili a quelli della chirurgia tradizionale, con minori complicanze, ematomi e parestesie (riduzioni della sensibilità), queste ultime anche definitive, permanenti.
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L’INTERVENTO

• In anestesia locale si esegue una crossectomia safeno-femorale o safeno-poplitea e quindi si incannula la vena grande o piccola safena per via retrograda con un cateterino tipo Fogarty 5 F.
• L’incannulamento retrogrado avviene fino a raggiungere la valvola più distale continente, che può essere testata iniettando soluzione fisiologica.
• Si esegue iniezione di mousse sclerosante, preparata con il metodo Tessari, nel cateterino, che viene progressivamente ritirato in dietro, in modo da riempire di mousse la vena nel suo tratto con valvole incontinenti.
• Il raggiungimento dei gavoccioli varicosi da parte della schiuma è indicato dall’evidenza di un vasospasmo locale e dalla sensazione di crepitio alla palpazione.
• Il risultato immediato ed a distanza è ottimale dal punto di vista estetico e clinico.

La tecnica coniuga l’intervento classico di varici fino al momento dello stripping (sfilamento della vena con sonda) che non viene effettuato e al suo posto viene effettuata la sclerosi intraoperatoria della vena stessa. Tale tecnica è sicura e i rari casi di allergia al liquido sclerosante sono stati dominati dalla pronta risposta dell’anestesista che somministra subito una minima dose di cortisone.

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I RISULTATI

I pazienti quando tornano in reparto possono mangiare, non hanno nessuna delle conseguenze possibili della anestesia spinale, necessaria per l’intervento classico di stripping, possono avere nel post-intervento tratti di vena infiammati che facilmente però con il tempo e l’applicazione di pomate o la somministrazione di integratori specifici si risolvono. Tutti i pazienti trattati sono rimasti soddisfatti per il risultato clinico, nessuno ha lamentato ematomi né parestesie. I risultati sono rimasti stabili anche a distanza e non abbiamo rilevato ricanalizzazioni della safena. Un’iperpigmentazione cutanea lungo il decorso delle safene sclerosate può essere la complicanza estetica più frequente, che però utilizzando terapie topiche costanti attualmente o è scomparsa del tutto o si è notevolmente attenuata nel tempo. Rispetto alla sclerosi con mousse eco-guidata, questa tecnica è di più facile esecuzione, più rapida nei risultati e più sicura (possiamo usare quantità maggiori di schiuma senza rischi di complicanze emboliche polmonari e/o cerebrali in caso di pervietà del forame ovale perché la vena è preventivamente isolata dal resto della grande circolazione) ed al momento offre sicuramente maggiori garanzie di risultato, considerando l’associazione con la crossectomia safeno-femorale. Inoltre la mousse eco-guidata lascia sicuramente ed inevitabilmente un moncone safenico lungo, che espone a rischio recidiva, proprio come il moncone safenico lungo di una crossectomia mal fatta, come ben sanno i chirurghi che se ne occupano.