COMUNICATO STAMPA
L’OSPEDALE ISRAELITICO VERSO UN NUOVO CCNL
LA RETRIBUZIONE DEI DIPENDENTI NON SARÀ INTACCATA
Roma, 10 luglio 2023 – In risposta all’agitazione sindacale in merito alla mancata applicazione
dell’ultimo rinnovo contrattuale del comparto pubblico relativo al triennio 2019-2021,
l’Ospedale Israelitico, Ente senza finalità di lucro e con lo scopo di assicurare e promuovere
la salute al servizio dei cittadini tutti, desidera fare chiarezza su quanto dichiarato dai sindacati
in questi giorni: in primis, è bene ricordare che il rapporto di lavoro del personale non medico è sempre stato
disciplinato attraverso un contratto collettivo di lavoro di primo livello, che recepisce in larga
parte le previsioni del CCNL del comparto del Sistema Sanitario Nazionale. Nonostante tale
contratto collettivo aziendale sia scaduto da tempo, l’Ospedale ha comunque riconosciuto al
personale l’applicazione dei diversi rinnovi economici intervenuti per il comparto pubblico.
Il recepimento dell’ultimo rinnovo economico dell’SSN comporterebbe tuttavia un
incremento elevato dei costi per l’Ospedale, ragione per la quale, prima di accordare alle
OO.SS e al personale il recepimento dell’ultimo rinnovo e tenuto conto della situazione
economico-finanziaria dell’ente, si è resa necessaria una preventiva valutazione delle possibili
alternative al fine di contenere i costi.
A tal proposito, considerata la natura giuridica dell’Ente e della sua iscrizione all’ARIS –
Associazione Religiosa Istituti Socio-Sanitari, la scelta più naturale è rappresentata
dall’applicazione dei contratti collettivi nazionali di lavoro della sanità privata, senza in alcun
modo incidere sulle retribuzioni ora percepite.
L’Ospedale Israelitico, tra i primi nosocomi della Capitale ad essere convertito in presidio
Covid Hospital e sin da subito a disposizione del Sistema Sanitario Regionale durante la fase
emergenziale, è stato messo a dura prova dalla crisi sanitaria mondiale. La pandemia ha
comportato sfide senza precedenti e che hanno avuto un impatto significativo sulle operazioni
e sul bilancio del nosocomio ebraico. Fin dall’inizio della pandemia, l’Ospedale Israelitico ha
adottato misure rigorose per garantire la salute e la sicurezza dei dipendenti, dei pazienti e di
tutti gli operatori. Oltre al mancato introito dovuto alla chiusura dei presidi ambulatoriali e
alla sospensione dell’attività privata dell’ente, l’Ospedale ha dovuto sostenere spese
straordinarie per assicurare la protezione individuale del personale e dei pazienti,
l’implementazione di protocolli di igiene avanzati e la messa in atto di nuove misure
dall’elevato standard di sicurezza al fine di tutelare la salute dei presenti.
“Siamo profondamente rammaricati dalle parole dei sindacati. Stiamo facendo del nostro
meglio per trovare soluzioni alternative – dichiara il Direttore Generale, Ing. Roberto
Cupellaro – riconosciamo la centralità del dialogo e l’importanza della collaborazione con
tutti i nostri dipendenti e le parti interessate. Siamo disposti ad ascoltare le loro
preoccupazioni e ad affrontarle in modo costruttivo, nell’interesse di tutti gli interessati.
L’Ospedale Israelitico ha 400 anni di storia. Continueremo a concentrarci sulle strategie e
sulle azioni necessarie per adattarci ai cambiamenti in corso e per garantire altri 400 anni a
questo prestigioso istituto, eccellenza della sanità nazionale. Restiamo aperti al dialogo e
continueremo a lavorare per il benessere di tutti i nostri dipendenti e per la stabilità dell’ente.
L’auspicio è che i sindacati possano convenire in un accordo di armonizzazione che disciplini
il passaggio al nuovo contratto, garantendo al personale le migliori condizioni possibili.” Ha
concluso il Direttore Generale dell’Ospedale Israelitico
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Ruben Spizzichino
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